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26-Apoteosi Olimpia (Don Bosco-Olimpia Arbus=1-1)
News pubblicata il 14-05-2015
DON BOSCO-1
OLIMPIA ARBUS-1 Don Bosco: Vaccargiu M., Scanu (65°Floris L.), Corrias, Fois, Melis, Cherchi, Pintus, Pala (62°Munzittu), Magnano, Floris B. (70°Soddu), Vaccargiu D.. (A disp. Mureddu, Liscia, Pisano, Schirru). All. Salvatore Fadda. Olimpia Arbus: Corona, Martini, Lecca N., Pillai, Surano, Frau L., Atzori, Pinna, Steri, Frau F., Lecca D. (90°Schirru). (A disp. Mereu S., Mastino, Ariu, Piras, Zara, Frau P.). All. Sandro Mereu. Arbitro: Diego Sulis di Cagliari. Reti: 48°Lecca N. (O), 90°Munzittu (D). Ammoniti: 40° e 76°Vaccargiu D. (D) per g.f., 49°Frau L. (O) per g.f, 58°Atzori (O) per g.f. e Pinna (O) per proteste, 59°Martini (O) per g.f., 64°Pillai (O) per g.f.,. Espulsi: 76°Vaccargiu D. (D) per doppia ammonizione, 90°Piras (O) per proteste dalla panchina. Rec. PT 1 – ST 5. Guspini – Si illude, soffre, teme e poi può sfogare la propria gioia l’Olimpia Arbus che, impattando 1 a 1 sul campo della Don Bosco, strappa il PASS per il salto in Seconda Categoria. Partita vera al Renzo Laconi dove entrambe le squadre avevano la vittoria come obiettivo: i padroni di casa per arrivare al terzo posto a pari punti con i cugini della Fortitudo, l'Olimpia per tenere sotto di un punticino il tenace Atletico Cagliari impegnato nel derby cittadino con la San Paolo. Alla fine il pari poteva sembrare risultato inutile per entrambe le compagini ma ecco invece arrivare la notizia che nessuno si aspettava, l'Atletico fermato sull'uno a uno e quindi Olimpia in paradiso. A conti fatti la delusione resta solo quella dei locali che però hanno dimostrato di essere alla pari della capolista senza concedere alcuno sconto nel nome della sportività e della lealtà. La squadra di Fadda lascia quindi gli onori della cronaca a quella di Mereu che ha condotto una galoppata lunga 26 giornate per portare a casa un impresa insperata alla vigilia del campionato. Dal loro canto i neroverdi chiudono l'anno con qualche rimpianto, da ricercare forse nel record di pareggi (10) che hanno tarpato le ali ai guspinesi nel momento clou della stagione, e fanno gridare vendetta le troppe occasioni buttate al vento che avrebbero potuto rendere invece l'ultima giornata un vero e proprio spareggio. Pintus e compagni chiudono con qualche record di squadra (miglior difesa in assoluto sia in casa che in trasferta, 11 partite su 26 con la porta inviolata) che saranno un buon viatico per continuare nel lavoro intrapreso in questa annata e porre nuove basi per il futuro. La cronaca. Primo tempo molto tattico con le due squadre che si temono e rispettano e palla che staziona prevalentemente a centrocampo. Poche le note per il cronista che può appuntare solo un incursione al 6° di Pintus che calcia debolmente tra le braccia di Corona e la risposta su punizione di Surano al 21° che sfiora di un niente il palo. La ripresa invece è di tutt'altra musica perché il risultato si sblocca dopo pochi minuti quando Nicola Lecca intercetta un pallone a meta campo, si invola sulla sinistra e lascia partire un tiro cross che assume una traiettoria impossibile per il sorpreso Vaccargiu M. andando ad insaccarsi all'incrocio dei pali opposto. La Don Bosco non ci sta a perdere ed inizia un autentico forcing alla disperata ricerca del pari. Al 53° la sfortuna si accanisce sul bomber Pintus che vede la sua punizione infrangersi sul palo. Gli arburesi si chiudono a riccio e l'arbitro ha il suo ben da fare per tenere a bada la loro irruenza distribuendo una serie di cartellini in rapida successione. Al 60° autentico miracolo di Corona che mette il sigillo sul calcio piazzato dell'onnipresente Pintus. Dagli sviluppi del susseguente corner la palla perviene sui piedi di Melis che si coordina bene ma alza di un palmo la mira a portiere ormai battuto. L'ingresso in campo di Munzittu e Luca Floris aumenta l'imprevedibilità in zona offensiva con conseguente cambio di sistema di gioco ma è sempre Pintus sugli scudi direttamente da corner con Corona che è costretto ad allontanare di pugno. Al 74°topica del signor Sulis che nega un incredibile penalty ai locali per un plateale intervento di Pillai su Pintus. Poco dopo però è affrettato e irremovibile nell'estrarre il secondo giallo per Vaccargiu D. che guadagna anzitempo la via degli spogliatoi. L'Olimpia sente ormai l'odore della preda ma gli uomini di Fadda non si danno per vinti nonostante l'inferiorità numerica e reclamano il secondo rigore di giornata per un fallo di mano di Frau L. su cross di Cherchi che l'arbitro giudica involontario. All'82° perfetta imbucata di Magnano per il taglio di Luca Floris ma il “gioiellino” locale calcia di poco alto. La Don Bosco continua a premere mentre gli ospiti agiscono in contropiede ma proprio prima del novantesimo Munzittu da circa 30 metri fulmina Corona con un tiro di collo esterno sinistro facendo scendere il gelo sugli spalti gremiti dai tifosi arburesi. I cinque minuti di recupero praticamente non si giocano perché dalla panchina ospite arriva la notizia del pari dell'Atletico e i ragazzi di Mereu tengono lontana la sfera dalla propria area di rigore e i locali non hanno più la forza di compiere il miracolo. Al triplice fischio arbitrale è l'apoteosi per i biancoblù che esplodono la propria gioia festeggiando meritatamente la vittoria del campionato. La Don Bosco incassa un orgogliosissimo quarto posto chiudendo la stagione con il nono risultato utile consecutivo. |
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